Questa serie di articoli nasce dall’idea di percorrere l’Europa attraverso l'arte, la musica ed i lori compositori che viaggiavano per tutta Europa scoprendo nuove culture e nuove tradizioni influenzando così il loro modo di dipingere o di comporre.
Si seguirà un ordine cronologico partendo dal Trattato di Roma del 1957 che istituì la Comunità economica europea (CEE) o Mercato comune firmato da Belgio, Francia, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi e Germania occidentale.

Cesar Franck



Nasce a Liegi il 10 dicembre del 1822 e muore a Parigi l’8 novembre 1890; compositore organista e docente di musica belga, rappresenta una delle figure più importanti della vita musicale francese della seconda metà del XIX secolo.
Uomo di immensa sincerità e profonda umanità, che si sprigionava dalla persona alle sue composizioni, avrebbe impregnato in modo duraturo tutta la vita musicale dell’epoca fino a Claude Debussy e Maurice Ravel che lo ricordarono in particolare modo per la forma ciclica, una tecnica di costruzione musicale, che coinvolge più sezioni o movimenti di una composizione, in cui un tema, una melodia o materiale tematico si ritrova in più di un movimento come elemento unificante.

I compositori del XIX secolo hanno seguito l’esempio di Beethoven. Tra questi ricordiamo il più famoso, Cesar Franck, nella Sinfonia in re minore eseguita per la prima volta a Parigi il 17 febbraio del 1889. Composizione in tre movimenti, inizia con un brano in cui si alternano un lento iniziale drammatico e un allegro non troppo, ricchi di materiale tematico complesso, ma ordinato secondo una logica non del tutto rigorosa. L’allegretto dalla forma più semplice, ma nello stesso tempo razionale, è formato da due temi in tonalità minore, ne costituiscono la struttura, ed è qui la novità del movimento completato e seguito da un motivo secondario esposto per contrasto in tonalità maggiore.
Costruita intorno a due idee principali, l’Allegro non troppo finale riprende i temi essenziali della sinfonia conformemente al principio della forma ciclica che il compositore predilige.


Franck, influenzato da R. Wagner e da F. Liszt nel campo del poema sinfonico, si mantenne fedele alle forme cameristiche e sinfoniche classiche, che egli sviluppò mediante l’adozione del procedimento ciclico.
Un’altra composizione da prendere in esame è l’oratorio Rèdemption (anche se la prima esecuzione fu un insuccesso), grazie alle pressioni di allievi come Duparc e d’Indy, il maestro ne apportò un nuovo adattamento destinato ad una migliore sorte. Affidò al soprano il ruolo di voce solista e narrante di questo “poema sinfonia” che, secondo l’autore, dal punto di vista stilistico rappresenta in qualche modo la sintesi tra il sinonimo musica a programma e il poema sinfonico della scuola lisztiana. Il testo di questo oratorio è di Edouard Blau e descrive la miseria e la speditezza in cui l’umanità viveva prima della venuta del Cristo Salvatore e il successivo declino quando questo viene dimenticato fino all’intervento della misericordia divina che concede il periodo definitivo. L’alternarsi di recitativi, arie solistiche e pagine corali sono episodi affidati alle voci femminile per esaltare i momenti celestiali. La composizione si articola in due sezioni, ma è nella parte centrale che si inserisce un solo orchestrale che si può considerare il punto più alto della partitura, in cui si notano echi dell’epopea musicale wagneriana.
Quest’opera si può considerare un laboratorio creativo e prelude ai grandi capolavori futuri, come l’oratorio Les bèatitudes (1879) o i poemi sinfonici Le Chasseur maudit (1882) e Psiche (1888).
Un’altra composizione di elevata bellezza è l’oratorio Les bèatitudes di dimensione smisurata in cui il compositore utilizzando sempre la forma ciclica e la tecnica compositiva esprime la più alta qualità compositiva attraverso l’uso di melodie raffinate che si intrecciano tra di loro.
Franck fu un compositore all’avanguardia che scrisse un Microcosmo propedeutico: Les pièce pour harmonium: in questa composizione espone elementi che riguardano sia la forma sia il contenuto tecnico ed esecutivo.
In tutte le sue composizioni si può notare una complessità contrappuntistica (il contrappunto è la sovrapposizione di più linee melodico che si intrecciano attraverso risposte e domande delle varie voci).

L’influenza di Franck è stata principalmente nella musica strumentale ereditata da Franz Liszt che, a mezzo del ritorno dei temi da un movimento all’altro e la loro sovrapposizione nel finale, tenta di assicurare la massima coesione alla struttura compositiva.

Le sue composizioni principali spaziano dalle opere liriche come Ghiselle dramma lirico, oratori Les sept parole de Christ Sur la Croix, Messe solennelle, Mottetti, Sinfonie, musica per organo.

Per quanto riguardo la musica per organo si sono ritrovati alcuni brani per organo postumi di forma e lunghezza variabile, fra cui spicca Pièce en mi bemolle major che il compositore teneva in considerazione come finale o preludio per le messe.
Inoltre compose musica per pianoforte, musica da camera, concerti e poemi sinfonici.